Anguria o cocomero? Non c’è problema, sono lo stesso frutto, simbolo dell’estate e delle piacevoli serate all’aperto. Per essere precisi, cocomero è termine toscano, mentre anguria è la variante settentrionale. A Napoli, però, si dice anche melone d’acqua.
E così lo si chiama in molte altre lingue: per esempio melón de agua in spagnolo, watermelon in inglese e Wassermelone in tedesco, a ricordare la sua caratteristica più evidente, la ricchezza in acqua, che ne fa un tipico e perfetto alimento dissetante della stagione calda. Dissetante ma senza appesantire: mangiando anguria si combatte, infatti, la disidratazione e il relativo senso di debolezza.
Zone di produzione
Attualmente, in Italia se ne producono circa 550-600mila tonnellate, che equivalgono a 100 milioni di cocomeri. Le principali regioni produttrici sono Lazio, Emilia-Romagna, Puglia, Lombardia, Sicilia e Campania. La maturazione avviene da fine maggio-inizio di giugno a fine agosto, per alcune varietà anche a settembre.
Si conserva così
Chiusa, l’anguria si conserva al fresco di cantina o in frigo per parecchi giorni (fino a un mese). Dopo l’apertura, è consigliabile consumarla per intero. Se proprio avanza, va chiusa bene con la pellicola da cucina e messa in frigo, per 1-2 giorni al massimo. Prima di servirla, lavare la scorza con acqua e asciugarla.
La fantasia in tavola
Il modo più semplice e ovvio di offrire l’anguria è a fette. Vanno bene i frutti più grandi ed è preferibile consumarla fredda, ma c’è anche chi la preferisce un po’ più tiepida per coglierne meglio profumo e sapore.
Per le cene in piedi, si possono lasciare a disposizione su piatti o vassoi degli spiedini di anguria, tagliata a cubetti, eventualmente frammisti con pezzi di altra frutta (melone, fragole ecc.).
Oppure, si preparano delle palline di anguria usando l’attrezzo per dosare il gelato e le si mette in coppe, magari decorandole con delle scagliette di cioccolato fondente amaro. Si contornano con fettine di limone.
Si può anche usare il frutto come zuppiera per macedonie: si taglia l’anguria più o meno a metà e s’intaglia il bordo a punte triangolari. Poi si scava la polpa senza intaccare la parte bianca. A questo punto si può riempire il contenitore della sua stessa polpa fatta a cubetti, con aggiunta di pezzetti di ananas, acini d’uva, fragoline, fettine di banana, pesca, papaia, pera. Se non ci sono bambini, si completa con una spruzzata di porto o di maraschino.
Con i frutti più piccoli, la polpa si può togliere usando ancora una volta l’attrezzo per fare le palline di gelato. Poi si rimettono nella scorza aggiungendo altrettante palline fatte con melone. Anche in questo caso, si può aggiungere del porto o una spruzzata di succo di limone.
Gelato o sorbetto?
Con l’anguria è possibile preparare anche deliziosi sorbetti o gelati, anche senza gelatiera. Come si prepara un fresco sorbetto? Bastano 400 g di polpa di anguria, privata dei semi e tagliata a dadini. Si mette nel frullatore con 50 g di zucchero e il succo di mezzo limone e si frulla fino a ottenere un composto cremoso ma non troppo liquido. Si versa in un contenitore da freezer e si ripone in freezer per circa 3 ore, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio. Un’ultima mescolata appena prima di consumarlo ed è pronto!
Per ottenere un gelato cremoso, stesso procedimento, ma la polpa frullata dell’anguria va amalgamata con 200 ml di panna e 200 ml di latte condensato.