È in atto una vistosa mutazione delle condizioni climatiche che ha effetti anche sulla vegetazione: piante che prima trovavano condizioni idonee per crescere e svilupparsi, ora soffrono, muoiono oppure si spostano altrove. Da parte nostra, meglio rinunciare al sogno romantico della bordura mista all'inglese o del morbido prato verde e ripensare la progettazione di giardini e terrazzi facendo uso di piante che non necessitano di frequenti irrigazioni e rivedendo i tradizionali metodi di coltivazione.
Buon senso e microclima
Innanzitutto, bisogna aiutare i giardini avendo il buon senso di scegliere le piante adatte per resistere alle nuove condizioni climatiche. La scelta ragionata della vegetazione va dunque orientata verso specie più resistenti e adatte ai climi secchi. Si possono inoltre attuare alcune strategie per abituare sia le piante preesistenti, sia quelle di nuovo impianto ad affrontare meglio la siccità, con piccole azioni per migliorare il microclima del giardino. Un esempio? Piantare alberi per creare zone d'ombra dove possono crescere anche varietà adatte normalmente al pieno sole.
Cosa fare
• Lavorare bene il terreno, così da ripristinarne la fertilità.
• Nella buca di impianto offrire il necessario drenaggio alle piante.
• Mescolare il terriccio con graniglia e aggiungere sabbia nel caso la terra di coltivazione fosse troppo pesante.
• Fare molta attenzione alla pacciamatura, e non solo al piede delle piante: per non lasciare il suolo scoperto e mantenere l’umidità formatasi nella notte, aggiungere uno strato abbondante di foglie, paglia o cippato.
• Piantare in modo molto fitto: è una buona pratica per evitare zone con suolo scoperto. Sarà poi necessario diradare le perenni che ovviamente cresceranno, alternandole alle erbacee annuali.
• Effettuare le potature due volte l’anno.
• Il primo anno, fare frequenti interventi di diserbo manuale per scoraggiare la ricrescita delle erbacce. Questi interventi saranno più saltuari negli anni successivi.
• Per creare un buon ecosistema, tutelare la piccola fauna selvatica e gli insetti creando ripari per gli impollinatori, come i bugs hotel da sistemare qua e là.
Come innaffiare
Per l’irrigazione, meglio evitare quella a goccia, per non abituare la pianta a un’idratazione continua: sono da preferire innaffiature attente, abbondanti e distanziate, per abituare le radici a svilupparsi in verticale e cercare umidità nelle profondità del suolo.
Nei primi anni dopo la messa a dimora, occorre soccorrere la vegetazione nei periodi di siccità prolungata: per questo, è indispensabile creare attorno al piede della pianta una capiente fossetta, che sia in grado di raccogliere e convogliare l’acqua verso le radici.
Nel giardino secco, le zone prive di piante vanno lasciate senza manto erboso, per limitare la dispersione di acqua. Il prato è ben poco sostenibile: per simulare ciò che avviene in natura, la nuda terra può essere ricoperta con la ghiaia (Gravel Garden), oppure con una pavimentazione a pietra, nelle cui fughe possono essere inserite piante di piccola taglia con radici contenute.
Le scelte giuste
Alberi
• Arbutus unedo (corbezzolo)
• Eucalyptus globulus (eucalipto)
• Nerium oleander (oleandro)
• Olea europaea sativa (ulivo)
• Quercus ilex (leccio)
Piante arbustive
• Phillyrea angustifolia
• Euphorbia characias
• Lavandula x intermedia
• Rosmarinus officinalis
• Salvia officinalis
• Salvia sclarea
• Stachys byzantina
• Teucrium chamaedrys
Erbacee annuali e perenni da fiore
• Achillea millefolium
• Centranthus rube
• Eschscholzia californic
• Lychnis coronaria
• Papaver orientalis
• Scabiosa cretica
• Verbascum nigrum
• Verbena bonariensis